Statista ha misurato un aumento del 12%, rispetto al 2018, nell’adozione del data-driven approach a livello globale nel processo decisionale. Ecco che cosa spinge questo cambiamento.

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Data-driven approach, cos'è e perché aumenta la competitività

Cos’è il data-driven approach

Adottare un data-driven approach significa prendere decisioni strategiche sulla base dell’analisi dei dati e sulla loro interpretazione corretta. Una data-driven company è quella che adotta una cultura centrata sui dati. Si focalizza sugli aspetti che generano valore, imparando a raccogliere i dati, prepararli, integrare quelli che arrivano da diverse soluzioni smart e IoT, analizzarli, risolvere criticità e fare storytelling usando i dati.

 

Secondo l’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, nel 2020 il mercato di apparati e soluzioni IoT ha retto l’urto della pandemia, raggiungendo un valore di 6 miliardi di euro (valeva 5 miliardi nel 2018). Si attestano a 93 milioni le connessioni IoT attive in Italia, di cui 34 milioni di connessioni cellulari (+10%) e 59 milioni abilitate da altre tecnologie (+15%). Smart Agricolture, Smart Factory, Smart Logistics e Smart City sono gli ambiti più in crescita. Nelle aziende che utilizzano l’IoT, è chiaro come i dati, raccolti attraverso smart device opportunamente analizzati, permattono di lavorare meglio e, di conseguenza, offrire un servizio migliore ai propri clienti (B2B) e ai consumatori (B2C).

 

Perché il data-driven approach aumenta la competitività

Il data-driven approach aumenta la competitività di un’azienda perché permette di identificare, combinare e gestire molteplici fonti di dati, costruendo modelli di advanced analytics in real time. In questo modo, si capisce dove e come ottimizzare i processi e l’uso di risorse e, di conseguenza, competere meglio sul mercato attuale. Un mercato dove i clienti cambiano, gli scenari si fanno sempre più complessi e le aziende hanno l’esigenza di trasformarsi per crescere e per diventare più integrate e resilienti.

 

Il nuovo scenario digitale impone infatti modelli di business agili, flessibili e innovativi. Da costruire attraverso una solida architettura tecnologica, le giuste competenze in azienda – nel data management, nella raccolta dei dati (data quality), nella business intelligence (BI), nei big data e nell’analytics –, un approccio integrato al data sourcing e al model building consentono ai dipendenti di ogni livello di porre le domande giuste a macchine e a dati, per creare valore aggiunto, prendere le migliori decisioni e per rafforzare l’azione dei dipendenti e del management.

 

Un data-driven approach permette a tutti i livelli professionali, in particolare al top e middle management, di accedere a informazioni cruciali in maniera più rapida e immediata, grazie alla data visualization (grafici innovativi, dinamici e interattivi), senza dover aspettare la reportistica periodica, standardizzata e statica. Un data-driven mindset consente di essere sempre aggiornati sulla situazione produttiva o di vendite, pronti a competere nei mercati attuali con la strategia più efficace.

 

Il data-driven approach aumenta anche i livelli di sicurezza della catena produttiva, orienta il marketing attraverso campagne automatizzate, offre assistenza ai clienti via servizi di intelligenza artificiale (AI)…Ma per cogliere queste possibilità servono le risorse e i partner giusti: esperti di IoT, intelligenza artificiale (AI), analytics, big data sono i benvenuti per evolvere il modo in cui si fa business secondo le nuove logiche data-driven, ridisegnare i processi core e registrare aumenti di performance come non si vedevano dagli anni Novanta (fonte: McKinsey).